29/11/2021

Dal secondo incontro intervallivo dei GIPIC sono emerse indicazioni positive sulla sperimentazione in atto

Venerdì 26 novembre si è svolto a Saluzzo l’incontro intervallivo periodico dei GIPIC, i Gruppi Integrati di Presa In Carico attivi nell’ambito del progetto IncL – Bien Vieillir / Invecchiare Bene del Piano Integrato Territoriale PITER Terres Monviso. Gli operatori, che lavorano nelle valli Po, Bronda e Infernotto, Varaita, Maira, Grana e Stura, si sono confrontati sugli esiti dei primi mesi di lavoro sul territorio, presentando l’avanzamento dei lavori sul proprio comparto vallivo. L’attivazione della sperimentazione prevede l’importante fusione di necessità sociali e sanitarie, che rappresentano un mix di fragilità particolarmente difficile da trattare, specialmente in un territorio a rarefazione di servizi e di contatti interpersonali come le vallate alpine. Ne è emerso un quadro particolarmente favorevole, soprattutto in relazione al fatto che in tutte le valli sono state individuate le persone anziane fragili con le quali la presa in carico integrata sociale e sanitaria verrà sperimentata: sono circa 50 i soggetti individuati, ben al di sopra dei minimi richiesti dal progetto, dei quali 35 sono stati finora già concretamente presi in carico.

Gli operatori si sono poi interrogati su quali siano i punti di forza e le debolezze emersi finora: un utile momento di confronto reciproco che fa esso stesso parte della sperimentazione, in quanto le attività in corso di realizzazione devono essere messe in discussione sia in base ai risultati che porteranno sia in itinere, per capire se vi siano aspetti sui quali è bene lavorare per porre dei correttivi. Tra i punti di forza della sperimentazione dei GIPIC è emerso che la collaborazione del terzo settore e del volontariato locale è un valore aggiunto che porta buoni frutti e che la composizione mista del gruppo porta freschezza nell’approccio della presa in carico, che risulta talvolta più semplice nei confronti dei soggetti, e sempre più articolata favorendo la personalizzazione degli interventi pur mantenendosi negli ambiti standardizzati richiesti. Proprio la compresenza di operatori sociali e sanitari porta ad un necessario scambio di linguaggi tecnici, che porta ad una migliore comprensione dei reciproci ambiti di intervento. Tra le difficolta emerse è stata evidenziata la criticità dell’avviamento, con i necessari tempi tecnici la messa a punto di procedure che, come sempre all’inizio di un percorso, risultano più lente perché nuove, e la necessaria messa a punto delle modalità di confronto e dialogo tra operatori di professionalità diverse. Inoltre, si sta già pensando a cosa accadrà quando la sperimentazione sarà terminata e a quale soggetto operativo verranno affidati i compiti di proseguire nella direzione tracciata.

In una seconda parte dell’incontro sono stati ricordati i prossimi appuntamenti collettivi del progetto: martedì 14 dicembre si terrà uno scambio transfrontaliero online dedicato alla “medicina di prossimità / telemedicina” in cui i partner di progetto dialogheranno sugli aspetti più prettamente sanitari delle azioni in sperimentazione, per raccordare le due esperienze in corso sui due versanti delle Alpi.

Nei prossimi mesi, anche a seguito di ciò che emergerà nell’incontro transfrontaliero del 14 dicembre, si svilupperà una specifica formazione per operatori, che sarà orientata a seconda delle necessità che emergeranno in ogni GIPIC in merito alla strategia dei gruppi. In conclusione, è stato ricordato che il prossimo appuntamento intervallivo dei GIPIC è fissato per il prossimo 3 marzo 2022.