Bisogni e Sfide
Le Terres Monviso si trovano al crocevia franco-italiano delle Alpi Cozie e delle Alpi Marittime.
Contano, per quanto riguarda la circolazione interna:
– 2 valichi transfrontalieri, Larche e l’Agnello
– 6 valli (2 francesi e 4 italiane)
– 9 assi principali nelle valli (3 francesi e 6 italiani)
– 1 frana geologica eccezionale, il Pas de l’Ours, situato nell’alta valle del Guil.
E per le sue vie di comunicazione verso l’esterno:
– 6 colli vallivi (2 francesi e 4 italiani) e un passo transfrontaliero (Italia)
– 1 asse per paese.
Tutti sono soggetti a molte difficoltà legate alla messa in sicurezza della mobilità così come alla proprietà mista di sezioni di questi assi (Stato, Dipartimento, Comuni). Va notato, oltre a questi descritti, i numerosi punti di partenza di sentieri segnalati in cima alle valli che consentono il passaggio turistico non motorizzato. I rischi ai quali sono soggetti queste strade sono numerosi: valanghe; frane; incendi; inondazioni; inondazioni torrenziali; argini obsoleti e opere protettive; terremoti; argini deteriorati.
Il progetto Terres Monviso – Ris[K] intende affrontare questo problema della mobilità transfrontaliera in zone montane soggette a molteplici rischi naturali maggiori, come parte di un approccio concertato e integrato incentrato su 3 siti pilota creando protocolli di intervento condivisi tra i professionisti dell’ingegneria civile e ambientale.
La sfida consiste in un approccio innovativo che terrà conto degli imperativi e dei vincoli in materia di opere speciali da eseguire per mantenere una rete stradale sicura e la necessaria integrazione delle realtà naturali.
Se questi ultimi non sono integrati nel loro insieme nella concezione dei progetti, metteranno in pericolo quest’ultimo, prima o poi. Ad esempio, possiamo menzionare la creazione di dighe di protezione stradale realizzate in seguito alle catastrofiche alluvioni del 1957, nel Queyras; sessant’anni dopo la loro progettazione, queste dighe minacciano di rompersi a causa delle loro cattive condizioni a causa della progettazione inadatta a livello locale, della mancanza di manutenzione e del degrado dovuto all’erosione dei fiumi, alla spinta dei materiali o ai vincoli climatici.
Al di là della questione della sicurezza, è una sfida finanziaria, perché gli interventi di oggi siano sostenibili, ciò implica un progetto basato sull’esperienza di specialisti di diversi settori, con l’obiettivo di ottimizzare la spesa di investimento e limitare i costi di manutenzione a lungo termine, al fine di ottimizzare le spese nel momento in cui i
fondi si ridurranno.
Le problematiche connesse alla gestione dei rischi naturali sono numerose sul territorio e una visione innovativa è necessaria ed urgente per mantenere l’attrattività del contesto, il suo accesso e la preservazione dai rischi naturali, in particolare per mantenere le sfide della qualità della vita e dei turisti, a medio e lungo termine.