19/06/2025

Un primo Summit di successo per promuovere la cooperazione franco-italiana nell’area delle Terres Monviso

Spiegare e convincere: questa è stata la duplice sfida all’ordine del giorno del primo incontro politico che ha riunito i 14 partner del territorio transfrontaliero delle Terres Monviso il 12 e 13 giugno a Mont-Dauphin e Embrun.

Le Terres Monviso franco-italiane sono una terra di opportunità per tutte le persone che lì vivono, e l’amicizia sempre più profonda tra le sue due parti ne è il principale motore, a prescindere dalle alternanze politiche. È questo il messaggio che Dominique Moulin, Presidente della Comunità dei Comuni del Guillestrois-Queyras, e Franco Demaria, Sindaco del Comune di Saluzzo, hanno trasmesso durante i due giorni di incontri politici e tecnici.

Questo messaggio è stato trasmesso con forza da tutti i partner eletti presenti a questo primo Summit politico sulla cooperazione, giovedì 12 giugno a Mont-Dauphin. Tutti hanno affermato che la qualità delle relazioni umane e la comprensione reciproca tra i popoli sono fondamentali per costruire e condividere un futuro comune. Il simbolismo era forte a partire da una roccaforte militare costruita per proteggere il confine.

La posta in gioco di questa cooperazione è alta. Superare gli ostacoli nazionali per trovare modi pratici di condividere la gestione di uno spazio vitale attraverso le frontiere solleva molte questioni. Tuttavia, la frontiera franco-italiana sta vivendo una dinamica senza precedenti in termini di governance transfrontaliera, ha dichiarato Jean PEYRONY, direttore della Missione operativa transfrontaliera (MOT), invitato a intervenire alla tavola rotonda di venerdì 13 giugno a Embrun.

Le Terres Monviso si sono quindi date i quattro anni del Piano Territoriale Integrato (PITER+) per sviluppare e strutturare questa governance transfrontaliera, con il supporto degli strumenti e dei finanziamenti forniti dal programma europeo INTERREG ALCOTRA. Gli sforzi di comunicazione dovranno far conoscere questo territorio transfrontaliero alla popolazione locale, in modo da sviluppare il senso di appartenenza a una comunità di opportunità e amicizie transalpine.